Salvador Dalí

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AUGEOS E L'ARTE

Salvador Domènec Felip Jacint Dalí i Domènech, marchese di Púbol

(Figueres, 11 maggio 1904 – Figueres, 23 gennaio 1989), è stato un pittore, scultore, scrittore, cineasta, designer e sceneggiatore spagnolo.

Dalí era un pittore tecnicamente abile e virtuosissimo disegnatore, ma è celebre anche per le immagini suggestive e bizzarre delle sue opere surrealiste. Il suo peculiare tocco pittorico è stato attribuito all’influenza che ebbero su di lui i maestri del Rinascimento. Il talento artistico di Dalí trovò espressione in svariati ambiti, tra cui il cinema, la scultura e la fotografia, portandolo a collaborare con artisti di ogni settore.

 

Il giovane Dalí frequenta una scuola d’arte. La prima vera esposizione pubblica delle sue opere è del 1919, al Teatro Municipale di Figueres.
Nel 1922 Dalí va a vivere nella Residencia de Estudiantes di Madrid e studia all’Academia de San Fernando (Accademia di belle arti). Dalí già attira interesse su di sé con i suoi modi da eccentrico dandy. Sono però i suoi dipinti, nei quali mostra di accostarsi al cubismo, a guadagnargli in effetti l’attenzione dei suoi compagni di corso.

 

Dalí si accosta anche al movimento dadaista, che continuerà ad influenzare il suo lavoro per tutta la sua vita. Alla Residencia diventa intimo amico, tra gli altri, di Pepín Bello, di Luis Buñuel e del poeta Federico García Lorca.

 

Egli assorbe influssi da moltissimi stili artistici diversi, spaziando dalla pittura classica all’avanguardia più estrema. Si serve sia di tecniche classiche che moderne, talvolta impiegandole in opere separate, talvolta usandole tutte nello stesso dipinto.

 

Dalí si fa crescere dei vistosi baffi, ispirato da quelli del grande maestro del Seicento spagnolo Diego Velázquez. I baffi finiranno per diventare un tratto inconfondibile e caratteristico del suo aspetto per il resto della vita.
Nel 1929 Dalí collabora con il regista surrealista Luis Buñuel alla realizzazione del cortometraggio Un chien andalou. Nello stesso anno Dalí realizza delle importanti mostre diventando un pittore professionista e si unisce ufficialmente al gruppo dei surrealisti del quartiere parigino di Montparnasse.

 

Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale si trasferisce negli Stati Uniti, per tornare nel 1951 (con una scelta molto discussa) a vivere nella Spagna franchista.

 

In questa parte della sua carriera Dalí non si limita ad esprimersi con la pittura, ma sperimenta anche nuove tecniche artistiche e di comunicazione mediatica.

 

Il periodo di Dalí successivo alla seconda guerra mondiale si caratterizza per il suo virtuosismo tecnico e per l’interesse per le illusioni ottiche, la scienza e la religione. La sua devozione per la religione cattolica aumenta e, allo stesso tempo, rimane profondamente impressionato da quanto successo ad Hiroshima e dalla nascita dell'”era atomica”. Di conseguenza Dalí definisce questo periodo come quello del Misticismo nucleare.
Nel corso della sua carriera Dalí ha realizzato più di 1.500 dipinti, oltre ad illustrazioni per libri, litografie, scenografie e costumi teatrali, disegni, sculture e svariate altre opere.

 

Fonte: Wikipedia